(ANSA) - ASTI, 05 MAR - Era nascosto in una specie di
bunker, nell'hinterland di Milano, Paolo Vincenzo Malvini, il
55enne al centro dell'inchiesta della Guardia di finanza di Asti
sulla truffa da venti milioni di euro sui fondi Covid che nelle
scorse settimane ha portato a dieci arresti. Latitante da un
mese, viveva in un seminterrato, a cui si poteva accedere da una
sauna attraverso un meccanismo abilmente occultato e azionabile
solo dall'interno.
Nel piccolo locale, circa 10 metri quadrati, l'uomo aveva
allestito anche una sorta di laboratorio per la produzione di
documenti di identità e fideiussioni false. Arrestato e condotto
nel carcere di Asti, gli inquirenti lo considerano il
"direttore" e il "regista" di un vera e propria associazione per
delinquere. Un uomo che, come annota quasi con ammirazione il
tribunale astigiano nel decreto di sequestro preventivo, può
vantare "indiscutibili doti di falsario".
Attraverso un meccanismo complicato, ingegnoso e insidioso,
fatto di documenti falsi, persone inesistenti, società create ad
hoc e bilanci gonfiati, la banda è accusata di avere ottenuto
prestiti e finanziamenti come Fondo di garanzia Covid e di
truffare per 20 milioni la società dell'ex presidente della
Camera Irene Pivetti sull'acquisto di una grossa partita di
mascherine. (ANSA).
Truffa su fondi Covid,latitante era nascosto in sauna-bunker
Arrestato nel Milanese falsario a capo banda smantellata da Gdf
