Oltre il 30% di locali commerciali
vuoti in più rispetto al 2019. Sono i risultati di uno studio
sulle 'vie dello shopping', nel centro ma anche negli altri
quartieri, condotto dall'avvocato Patrizia Polliotto, presidente
del comitato regionale piemontese dell'Unione nazionale
consumatori (Unc).
"E' in atto - spiega - la delocalizzazione delle cosiddette 'vie
dello shopping' nei centri cittadini e nei quartieri". Un
fenomeno che si spiega con "il cambio delle abitudini nei
consumi, con 'l'aumento - in media del 10% - dei canoni di
locazione commerciale e con la crescita della domanda di
acquisti on line incrementata dal biennio Covid. C'è
l'espansione dell'e-commerce che offre scontistiche progressive,
maggiore fidelizzazione e più vantaggi in termini di cashback".
La presidente dell'Unc piemontese evidenzia anche il calo del
15% dei servizi al cittadino quale conseguenza della
svalutazione degli immobili residenziali. Hanno chiuso
soprattutto "le piccole botteghe alimentari e artigianali,
impossibilitate a competere con i grandi centri commerciali. Che
ora avanzano dalle periferie al centro città riallocandosi
presso stabilimenti industriali dimessi e proponendo prezzi al
consumo insostenibili per gli operatori al dettaglio", spiega
Patrizia Polliotto.
"Ed è così - conclude - che i negozianti più solidi, finché
resistono, si trasferiscono sempre più nelle 'gallerie dei
mercanti' dei centri commerciali per intercettare maggiormente i
flussi di potenziale pubblico acquirente".
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