A Torino e provincia sono 1.150.000
euro al giorno le mancate consumazioni al bar e ristoranti
dovute all'impossibilità di entrare nei locali per chi non è
dotato del Green Pass. Lo afferma un'indagine svolta da
Epat/Ascom a Torino e provincia.
"Le prospettive economiche dei pubblici esercizi, già non
rosee per il primo scorcio del 2022 tra aumento dei prezzi delle
materie prime e delle tariffe e le conseguenze dell'inflazione -
spiega Alessandro Mautino, presidente dell'Epat Torino -
scontano l'ulteriore riduzione d'incassi per coloro che non
potranno più consumare, perché non vaccinati e forse per
mancanza di turisti. Rimanere aperti è l'obiettivo
fondamentale, lo sanno bene le discoteche costrette alla
chiusura sino al 31 gennaio".
"Occorre evitare che la moria di attività peraltro
inevitabile superi i limiti previsti, con un'ulteriore perdita
di posti di lavoro" conferma Paolo Troccoli, vicepresidente Epat
per il settore bar. "Si aggiunga la difficoltà dei controlli,
che in un bar, diversamente dal ristorante dove la consumazione
è di una certa durata, nella maggior parte dei casi è un mordi e
fuggi". "Avevamo previsto al concludersi delle festività,
periodo di particolare effervescenza, purtroppo anche nei
contagi, una perdita del 10% dei ricavi dei pubblici esercizi,
per timori sanitari, tensioni sui prezzi e difficoltà
organizzative. Purtroppo i dati si aggravano anche per le
chiusure degli esercizi toccati a vario titolo nei loro organici
dai contagi o dalle quarantene e che non possono lavorare"
conclude Claudio Ferraro, direttore dell' Epat Torino che chiede
di valutare "ulteriori ristori e finanziamenti, perché la
normalità non pare intravvedersi prima di due anni".
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