Il periodo festivo si chiude in
rosso per ristorazione e alberghi che - secondo CNA
Agroalimentare Piemonte - hanno perso rispettivamente il 50% ( a
Capodanno) e il 30% (a Natale). Si salva la produzione che,
tuttavia, deve fare i conti con il caro-materie prime.
"Per quanto riguarda la distribuzione, ristoranti, strutture
alberghieri e catering, siamo ancora in profonda crisi. - è
l'analisi del presidente regionale Giovanni Genovesio - Alcuni
annunci, non decreti, non decisioni, ma solo dichiarazioni
espresse sull'onda dell'emotività hanno fortemente danneggiato
il comparto. Le regole cambiate sotto date, la difficoltà a
rispondere alle richieste dei clienti, hanno portato un'onda di
cancellazioni.
Come rovescio della medaglia c'è la situazione della produzione:
la gastronomia e l'asporto hanno segnato un aumento, proprio in
virtù delle feste che si sono spostate dalle sale dei ristoranti
alle sale da pranzo delle case".
"Non riusciamo tuttavia a quantificare il reale impatto
positivo delle feste - prosegue Genovesio, che è anche
presidente nazionale di CNA risorazione - perché da settimane,
gli imprenditori stanno combattendo contro la fortissima
difficoltà nell'approvvigionamento delle materie prime per le
preparazioni. È chiaro che siamo ancora in piena crisi. A
livello nazionale abbiamo già chiesto l'apertura di un tavolo
per il settore. E dalle zone più turistiche, come quelle
montane, la preoccupazione è il danno che arriverà anche a
febbraio, quando la stagione dovrebbe entrare in un momento di
massimo afflusso e che, invece, rischia di essere totalmente
compromessa".
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