Inaugura domani, giovedì 16
settembre, a Palazzo Saluzzo Paesana Biagio Vellano. Settanta
opere dal 1950 al 2007, suddivise tra materici e pastelli che
illustrano il lavoro e la vita di un artista che è stato una
mosca bianca nel panorama artistico della seconda metà del
Novecento. Vellano ha infatti consapevolmente scelto di non
mettersi sul mercato, per mantenere la libertà e la purezza che
hanno sempre contraddistinto la sua espressione artistica. Una
scelta difficile per un creativo a cui in vita è mancato il
riscontro della critica, il consenso e la notorietà, ma che ogni
volta che ha prodotto un'opera destinata alla comunità ha potuto
tastare il grande apprezzamento del pubblico. Ci sarà anche una
parte dedicata ai visitatori più piccoli con la ricostruzione di
un tronco scavato dalle formiche carpentiere, l'osservazione
delle quali è stata un grande motivo di spunto per l'artista.
La produzione di Vellano è estesa e articolata: presepi,
fotografie, disegni, acquerelli, pastelli, acrilici, tempere e
materici-scultura; iniziò giovanissimo con disegni, tempere e
acrilici per dedicarsi poi, verso la fine degli anni '80, a
opere materiche, piccoli quadri all'inizio e poi con dimensioni
sempre maggiori che lo impegnarono non solo emotivamente ma
anche fisicamente.
La mostra, a cura di Carla Bertone con la collaborazione di
Giuseppina Clemente, sarà aperta fino al 3 ottobre.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA