Un dossier di 30 pagine, con un
decalogo di azioni da attuare dopo l'estate segnata da un numero
impressionante di roghi e dalla distruzione di foreste. L'ha
realizzato Uncem (l'Unione nazionale Comuni Comunità Enti
Montani) con le proposte al Governo, al Parlamento alle Regioni
su come gestire le emergenze ambientali nelle Alpi e negli
Appennini.
"Perché quel fuoco sui versanti non è solo un'emergenza della
montagna - spiega Marco Bussone, presidente nazionale Uncem e
autore del dossier - Non è solo un problema che riguarda venti o
trenta o cento piccoli Comuni della periferia dell'impero. Non
sono solo dei boschi che bruciano con il fuoco che spinto dal
vento si avvicina alle case e si mangia le ultime baite e gli
alpeggi in quota. Le drammatiche settimane vissute nell'estate
2021 sono un ennesimo campanello d'allarme sulle quotidiane
sfide dei cambiamenti climatici che toccano Appennini e Alpi,
sulla natura che ha un corso incontrollato e che ci vede poco
attenti, sul bosco che svolge delle funzioni che ora non sono
più, ma anche su temi sociali, antropologici e istituzionali sui
quali aprire gli occhi".
Nel dossier di Uncem ci sono anche dati sugli incendi
boschivi, tra i quali il +256% di roghi in più rispetto al 2020,
e il costo stimato in un miliardo di euro, tra spegnimento,
bonifica, ricostruzione. Quattrocento gli incendi di grande
dimensione, che questa estate hanno colpito aree di oltre 30
ettari.
"Uncem prova a offrire nel dossier gli strumenti che possano
essere utili per leggi connesse al post-emergenza incendi
boschivi - sottolineano Bussone con i vicepresidenti Uncem
Francesco Benedetti, Flavio Cera, Vincenzo Luciano -
all'organizzazione del sistema di allarme ed estinzione nelle
Regioni; alla valorizzazione del capitale sociale e umano sui
territori per tutelare e gestire il capitale naturale".
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