'Lettere dal passato', 'Sipari',
'Ripieghi', 'Abbracci', 'Storie' e 'Deleta'. Queste alcune
tappe di 'Labirinti della memoria', mostra di Paola Malato (29
giugno-9 luglio) a Unique - Contemporary Art, a Torino. Una
ricerca sulla sintesi delle arti, che la Malato porta avanti da
anni. Architettura, scultura, pittura, scrittura, poesia e
musica coesistono così da stimolare una sorta di fuga da quella
prigionia mentale (esistenziale ed emotiva) che è il nostro
passato, la nostra storia, la nostra cultura.
Opening con le letture dell'attrice Franca Berardi e
l'accompagnamento dei violini di Elena Gallafrio e Daniela
Jenna, per introdurre al tema della serata: il potere
condizionante che l'ambiente e il vissuto hanno sullo
svolgimento dell'intera nostra vita. Tutto inizia quando
l'artista ritrova casualmente il vecchio diario degli anni
dell'adolescenza. Pagine di esperienze, ansie, paure, pianti che
riemergono dal buio e riprendono vita. Ridotte in frammenti,
strappate, sovrapposte, cancellate, sottolineate, sono state poi
ricomposte accavallando momenti e situazioni in un contesto
che sembra un po' confuso.… come confusa è la trama della vita.
Perché la vita stessa per tutti è un labirinto di passaggi a
ostacoli, o obbligati, e a volte contraddittori che con il tempo
si slabbrano, sovrapponendosi oltre ogni logica successione
temporale. Da qui la grande installazione ambientale 'Labirinti
della memoria'.
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