Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Boniperti: Platini "forte e freddo, era la 'sua' Juventus"

Boniperti

Boniperti: Platini "forte e freddo, era la 'sua' Juventus"

"Vero uomo azienda, cercava solo gente capace di vincere"

ROMA, 18 giugno 2021, 11:40

Redazione ANSA

ANSACheck

"Boniperti era la Juventus, soprattutto la sua Juventus, era l'uomo azienda, cercava di avere dentro la squadra soltanto gente capace di vincere".
    Michel Platini affida all'ANSA il ricordo dell'uomo con il quale alla Juventus ha trascorso cinque anni pieni di successi. "Non aveva sentimenti particolari, simpatie o empatie - aggiunge -, se si rendeva conto che giocatori anche grandi non erano più utili, nonostante la loro leggenda non si faceva scrupoli. Era un uomo forte e molto freddo, ma capace di accendersi per situazioni di gioco, di vigilia e post partita".
    "Era indistruttibile - prosegue Platini - e sicuro di sé, sapeva tutto. Con lui non ho avuto alcun rapporto fuori dal campo, ma in quei cinque anni è stato molto importante per i risultati che ho ottenuto. Ha saputo fare benissimo il suo lavoro perché conosceva bene il calcio perché dal calcio veniva, era la persona giusta al posto giusto, scelto dalla famiglia Agnelli.
    La Juve era nel suo cuore, ma forse era il suo cuore. L'ultima volta l'ho incontrato a Londra per i 100 anni della Fifa, ha rappresentato una fetta enorme del calcio italiano e mondiale".
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza