Il 30 luglio 2018 un tecnico che
stava svolgendo dei lavori di manutenzione sulla mongolfiera
turistica di Torino, ancorata nel giardino Cardinal Pellegrino
in zona Borgo Dora, cadde da circa sei metri di altezza
riportando gravi ferite. Per la procura non si trattò di un
incidente, ma di un vero e proprio tentato omicidio: questa,
infatti, l'accusa mossa a un collega dell'uomo che si trovava
con lui. Secondo le indagini il cavo cui era agganciato il
tecnico fu reciso di netto. "E' stato un errore e non un gesto
volontario", ribattono gli avvocati difensori, Luigi De Nucci e
Paola Giusti.
La vicenda è approdata in tribunale, dove oggi sono stati
ascoltati numerosi testimoni. Un consulente tecnico ha detto che
per tranciare una fune di quel tipo "sotto carico" bastano pochi
decimi di secondo. Poi è intervenuto un ispettore dello Spresal
che ha svolto gli accertamenti: "L'ipotesi iniziale era di un
cedimento. Pensavamo, fra l'altro, a strutture danneggiate
dall'esposizione agli agenti atmosferici. Convocammo il titolare
della società di gestione lui ci disse che quel giorno c'era
un'altra persona all'opera sul pallone aerostatico. L'8 agosto
ascoltammo la parte lesa e ci confermò la circostanza, di cui
nell'immediatezza non aveva parlato".
L'imputato lavorava per la precedente società di gestione
insieme alla vittima e, secondo le indagini, tra i due c'erano
stati dei dissapori di tipo professionale.
Il processo continua a novembre.
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