È una novità nel panorama
dell'università italiana il nuovo corso curriculare 'Grandi
Sfide' che il Politecnico di Torino proporrà per il prossimo
anno accademico come formazione obbligatoria per tutti gli
studenti di Ingegneria: un totale di 24 corsi da 150 studenti
ciascuno, co-insegnati da coppie di docenti, uno con
impostazione tecnica e uno proveniente dal mondo delle scienze
umane e sociali, con un'introduzione generale del noto filosofo
della scienza Telmo Pievani. Ad esempio, un sociologo come
Filippo Barbera accompagnerà le lezioni della professoressa
dell'ateneo Massimiliana Carello sul tema della mobilità
elettrica, oppure un antropologo, come Adriano Favole,
approfondirà insieme a Giuliana Mattiazzo, vice rettrice del
Politecnico, docente e imprenditrice, il tema della transizione
verde basata sullo sfruttamento del mare.
Saranno coinvolti 3.600 studenti al secondo anno di tutti i
corsi di Laurea triennali in Ingegneria. I corsi saranno aperti,
su base volontaria, agli studenti di Design, Architettura e
pianificazione Territoriale e agli studenti di filosofia
dell'Università di Torino.
"Lo sviluppo della cultura politecnica, soprattutto lato
ingegneria, necessita, per articolare adeguate risposte alle
attuali sfide etiche, politiche e sociali, di una maggiore
interazione con le scienze umane e sociali. Miriamo alla
formazione di ingegneri più 'creativi', più capaci di cogliere
le sollecitazioni che arrivano dalla società, più preparati ad
affrontare la complessa realtà del nostro tempo", spiega il
rettore Guido Saracco. "Moltissimi docenti con grande
entusiasmo si sono attivati per formulare proposte e in modo
collegiale sono impegnati per trovare le soluzioni che
consentano agli studenti di lavorare in gruppo su progetti che
facciano risalutare il ruolo dei diversi saperi nel rispondere
alle sfide della società moderna" aggiunge il vicerettore alla
Didattica Sebastiano Foti.
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