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Incendiò casa del fratello dopo lite per eredità, condannato

Incendiò casa del fratello dopo lite per eredità, condannato

Nel Torinese. Due anni e quattro mesi di carcere

TORINO, 12 aprile 2021, 18:23

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'8 luglio del 2013, in un paese del circondario di Torino, incendiò la casa del fratello, con cui aveva avuto dei contrasti per un'eredità: sulla base di questa accusa un cinquantenne originario di Chivasso (Torino) è stato condannato a due anni e quattro mesi con una sentenza resa definitiva dalla Cassazione.
    Il rogo, come accertarono le indagini, si sviluppò in due punti diversi della costruzione, con l'apertura di una valvola del gas nella tavernetta: cosa che secondo i giudici "poteva essere stata agevolata dalla conoscenza dei luoghi". Il fratello - ricostruì la sentenza - aveva da poco "reso propria in via esclusiva l'abitazione".
    L'imputato, difeso dall'avvocato Renato Cravero, ha sempre negato le accuse, ma fu notato nelle vicinanze subito dopo la propagazione delle fiamme, e l'alibi che fornì fu insufficiente: restò a casa di amici "ma fino a un orario compatibile con la commissione del reato". Gli sono state concesse le attenuanti generiche perché "portatore di disturbo di personalità borderline". Al momento del fatto viveva in una roulotte.
   
   

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