Il gelo delle ultime due notti ha
causato "gravissimi danni" al comparto frutticolo in tutta la
provincia di Torino. Lo ha constatato la Coldiretti che ha
condotto un monitoraggio tra le aziende associate.
"Le piante sono state sottoposte ad uno shock termico, con
effetti devastanti sulle produzioni. - spiega Fabrizio Galliati,
presidente Coldiretti Torino - Oltre alla frutta primaverile
che era già in fioritura e alla poca verdura in pieno campo
appena trapiantata, sensibili al gelo, a rischio nel torinese ci
sono anche, se pur in misura sensibilmente minore, il mais
appena emerso in superficie e la cotica prati; più resistente
appare il grano".
Nel Pinerolese si è trattato della peggior gelata
primaverile dell'ultimo ventennio. "Abbiamo avuto minime sotto
lo zero dalle 7 alle 9 ore consecutive" - dice il tecnico
frutticolo Sergio Bunino - kiwi e albicocche hanno perso il 100%
del futuro raccolto, il 90% le pesche, il 70-80% mele e pere. Un
vero disastro"
Il picco del freddo - rileva la Coldiretti provinciale - è
stato registrato nl Carmagnolese, dove il termometro è sceso a
-8: danni gravi nei campi di grano e mais e nelle pregiate
asparagiaie. Gli agricoltori hanno cercato di porre rimedio al
gelo con irrigazioni, posa di veli di 'tessuto non tessuto' o
accensione di fuochi. In gran parte indenni le coltivazioni di
peperone, le cui piantine sono state posate da poche settimane,
in tunnel comunque riscaldati. Maggiori problemi con le fragole.
Nel Canavese segnalati danni ad Agliè, Castellamonte e San
Giorgio, ai vitigni canavese-nebbiolo: il gelo ha seccato i
germogli delle viti. 'bruciate' le gemme dei vigneti destinati a
produrre l'Erbaluce nella zona di Caluso Danni fino all80% a
Cossano per pesche e kiwi. Sulla collina di Pecetto timori per
le piante di ciliegio e albicocco. Nell'alta Valle di Susa
compromessa la crescita di foraggio, come pure nella zona di
Ciriè.
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