Il futuro di Torino e della sua
area metropolitana è nella manifattura, settore che resta
strategico e, nelle sue diverse articolazioni - a partire
dall'automotive, dal futuro di Stellantis e dall'aerospazio -
può fare da traino a molti altri comparti.
Anche telecomunicazioni, biomedicale, agroalimentare, robotica,
tessile, grafica devono essere valorizzati. Lo sottolineano
Cgil, Cisl e Uil in un documento che verrà discusso mercoledì 31
marzo, dalle 9.30 alle 13.30, in una videoconferenza.
"Oggi a Torino intorno alla manifattura - spiega Federico
Bellono della Cgil che illustrerà il documento - ruotano oltre
500 mila posti di lavoro diretti e indiretti, la maggior parte
nell'automotive: eppure a sentire alcuni sembra che si tratti di
un comparto residuale, mentre è ad alto tasso di innovazione e
occupazione, un'opportunità per il futuro. Le competenze ci sono
tutte. Ma la sfida sui costi degli stabilimenti italiani di
Stellantis, lanciata proprio a Torino da Tavares, non può essere
sottovalutata: per rafforzare il polo torinese in termini di
nuovi modelli e volumi, occorre ricomporre la filiera della
componentistica dentro la transizione ecologica, l'elettrico,
l'idrogeno. Senza dimenticare le potenzialità di altri settori
come l'aerospazio e l'industria alimentare. Le risorse del
Recovery Plan sono un'occasione, ma le istituzioni finora non
sono state all'altezza della sfida".
Per i segretari generali Cgil, Cisl e Uil Torino, Enrica
Valfrè, Domenico Lo Bianco, Gianni Cortese, "l'incontro è
un'occasione per dare continuità alla 'vertenza Torino Area
Metropolitana', per affrontare le criticità che stiamo vivendo,
per interrogarsi sulle prospettive future di Torino e della sua
Area Metropolitana".
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