"Un solo componete per famiglia, mi
spiace". La commessa del negozio di via Po, nel centro di
Torino, sembra quasi dispiaciuta nel dividere marito e moglie e
figli. Ma se fino a ieri nei negozi si chiudeva un occhio, da
questa mattina non c'è ragione che tenga. Il Covid preoccupa
sempre più e, dopo la stretta decisa ieri dalla Regione
Piemonte, tornano le file fuori dai negozi del centro e dai
market.
Di persone in strada non ce ne sono molte, complice anche il
maltempo di oggi. In compenso non manca la preoccupazione. "Le
scuole che chiudono, i giardini anche. Insomma dopo un anno
siamo al punto di partenza, con una campagna vaccinale che non
decolla", dice una torinese uscendo da un negozio. "Ci sono
ancora troppi assembramenti - commenta un negoziante - e vedo
ancora troppe persone senza mascherina. Ieri sono passato da
piazza Albarello e c'erano tantissime persone, soprattutto
giovani, che giocavano a basket senza mascherina, appunto.
Perché nessuno interviene?".
C'è chi solleva il problema del 'delivery'. "Davanti ai fast
food la sera è pieno di fattorini che aspettano gli ordini.
Almeno una trentina, tutti ammassati", denuncia un altro
torinese. "La gente è rassegnata, ma c'è anche tanta confusione
- sottolinea un barista - Non si capisce più cosa è consentito
fare e cosa no".
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