Rifugi per i pipistrelli creati
negli alberi dagli uomini per proteggere l'ecosistema e favorire
la biodiversità nei boschi della Valle di Susa (Torino). E' il
progetto avviato nel novembre 2020 dall'Università di Torino in
collaborazione con Telt, il promotore pubblico incaricato di
realizzare la nuova ferrovia internazionale Torino-Lione. Il
gruppo di ricerca guidato da Sandro Bertolino, professore al
Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, ha
immaginato degli 'alberi sperimentali' per i pipistrelli nei
boschi tra Chiomonte e Salbertrand. I primi 30 rifugi sono stati
creati dal Consorzio forestale Alta Val di Susa ma a regime
saranno 180. Il primo passo è stato quello praticare dei fori
nei tronchi, a simulare ciò che i picchi o le intemperie
producono nel tempo. "Molte specie di pipistrelli, ma anche
roditori arboricoli e diversi uccelli - spiega il professor
Bertolino - hanno bisogno di cavità negli alberi per riprodursi
o come luogo di rifugio. Nei boschi molto vecchi, ricchi di
alberi maturi e altri morti, queste cavità non mancano. Sono
prodotte dal tempo che agisce sugli alberi, rompendo i rami,
sollevando le cortecce, dai picchi, noti per la loro azione di
scavo, o anche da alcuni insetti che vivono nei tronchi. In
boschi giovani, come spesso sono quelli in Italia, le cavità
naturali sono rare. A questo - prosegue Bertolino - bisogna
aggiungere una gestione forestale spesso poco attenta a
mantenere in piedi alberi con cavità naturali".
Il monitoraggio, avviato quest'inverno, proseguirà nei due
anni successivi. "Se il progetto avrà successo e i rifugi
saranno utilizzati dai pipistrelli - spiega Bertolino - potremo
predisporre un protocollo che potrà essere adottato in altre
aree, soprattutto in pianura dove i boschi sono spesso molto
giovani e privi di cavità naturali".
Il progetto 'Biodiversità' di Telt comprende varie azioni su
diverse specie animali e vegetali presenti nella Valle di Susa,
tra cui il progetto per la farfalla protetta Zerynthia polixena
per la quale in estate è stato creato un 'corridoio ecologico'
per favorire il congiungimento di due popolazioni separate.
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