(ANSA) - TORINO, 25 GEN - Settanta ettari di piantagioni di
bambù, tra Piemonte, Emilia-Romagna e Puglia, il "primo parco
naturale italiano di bambù" a Ivrea (Torino), "con l'obiettivo
di accogliere nell'arco dei prossimi tre-cinque anni, percorsi
educativi legati all'ambiente". A crearli è stata un'azienda
torinese della green economy, Alma Italia spa, che ora lancia
tra i suoi mille azionisti il concorso online per scegliere
marchio e slogan che meglio identificano la società.
Alma Italia affianca alla coltivazione del bambù gigante
l'attività di lombricoltura, coordinata dalla controllata
Conitalo srl, che gestisce "il più grande impianto d'Europa",
con circa 26 mila metri quadri, per una produzione media annua
di 60.000 quintali di puro vermicompost, sostanza organica di
arricchimento dei terreni e concime biologico. Le aree di
produzione sono a Fossano (Cuneo) e a Turi (Bari).
"Quello del bambù gigante - spiega Antonio Villani,
presidente di Alma Italia - è un modello di business che in
Cina, Taiwan, Thailandia e Giappone è già molto diffuso. Sono
più di 1.500 le applicazioni industriali, dal germoglio
utilizzato nel settore alimentare, alle foglie impiegate anche
nel settore cosmetico e farmaceutico, fino al culmo, la
cosiddetta 'canna di bambù' che ha molteplici usi in ambito
tessile, edile, grazie alle sue caratteristiche di resistenza e
durezza, e nel settore dell'arredo e dell'oggettistica.
Grazie alle sue proprietà fitodepurative, - prosegue Villani
- il bambù consente inoltre di bonificare e rimineralizzare i
terreni". (ANSA).
Ambiente: a Ivrea il primo parco naturale italiano di bambù
Creato da Alma Italia, azienda torinese di green economy
