Nel corso dei lavori per
la realizzazione del parco fotovoltaico Eni di Volpiano
(Torino) entrato in funzione nell'estate 2020, sono state
ritrovate 44 tombe di epoca romana: sotto pochi centimetri di
un'area mai coltivata perché sterile e sassosa, si sono
conservate le tombe del I secolo d.C. dove sono state ritrovate
delle bellissime e rare coppe in vetro intatte, vasi in
ceramica, iscrizioni latine.
Eni e la Soprintendenza hanno effettuato una campagna di
sondaggi preliminari alla costruzione del campo fotovoltaico,
affinché la posa dei pannelli non distruggesse nulla e i lavori
non fossero fermati all'improvviso. "In base al presunto
tracciato della centuriazione romana e ai precedenti
ritrovamenti era ipotizzabile rinvenire qualcosa nel sito
interessato dal nuovo impianto - dice il sindaco di Volpiano,
Emanuele De Zuanne - questi reperti sono le più antiche
testimonianze presenti nel territorio ed è intenzione
dell'amministrazione comunale mostrarli al pubblico, prima in
una mostra temporanea e successivamente in una sede permanente".
La zona già in passato aveva destato l'attenzione degli
archeologi, con la scoperta, durante i lavori per la costruzione
della linea ad alta velocità Torino-Milano, di una villa rustica
dell'epoca imperiale al confine tra Brandizzo e Volpiano, a meno
di un chilometro dal nuovo ritrovamento.
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