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Covid: Fiom, più contagi nelle fabbriche, norme incerte

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Covid: Fiom, più contagi nelle fabbriche, norme incerte

Airaudo, molti devono usare ferie e permessi per quarantena

TORINO, 30 ottobre 2020, 13:46

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Anche nelle fabbriche metalmeccaniche piemontesi i contagi da Covid sono in aumento, le norme sono incerte e il trattamento non è uguale per tutti.
    L'allarme arriva dalla Fiom Piemonte che propone un tavolo di monitoraggio tra le parti sociali "per mettere a profitto le buone pratiche concordate nella prima fase del contagio e tutelare la salute dei lavoratori evitando di richiudere le fabbriche".
    "I comportamenti cambiano da Asl ad Asl. Non è possibile che in alcuni casi oggi si utilizzino istituti mutualistici e in altri siano i lavoratori a pagare la quarantena utilizzando i propri permessi e le ferie", afferma Giorgio Airaudo, segretario generale della Fiom Piemonte. Secondo un'indagine 'empirica' della Fiom su 167 aziende monitorate in quasi la metà (79), ci sono lavoratori contagiati e/o in quarantena fiduciaria. Solo in 66 ci sono protocolli per la sicurezza definiti con Rsu e Rls, 63 aziende utilizzano lo smart working negli uffici per il 50% degli impiegati.
    "Servirebbero comportamenti univoci per non alimentare panico e paure. Senza dimenticare i lavoratori fragili con patologie pregresse per i quali andrebbero previsti percorsi di tutela preventiva di fronte alla crescita dei contagi", sottolinea Airaudo.
    "Tra i lavoratori cresce la rabbia, hanno la percezione di essere stati lasciati da soli. Spesso chiedono ai delegati quello che dovrebbero chiedere a un medico. In alcuni casi si difendono scioperando o mettendosi in malattia", aggiunge Edi Lazzi, segretario generale della Fiom torinese.
   

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