Il giorno dopo il passaggio della
tappa del Giro d'Italia infuria la polemica ad Asti. Al centro
della questione, in una città dove il sindaco Maurizio Rasero ha
deciso di proclamare il coprifuoco in anticipo rispetto al resto
del territorio regionale, sono gli assembramenti che si sono
formati all'arrivo dei corridori.
"Ho visto anche io - ha detto il sindaco replicando alle
contestazioni con una diretta Facebook - che c'erano troppe
persone vicine, ma tutti avevano le mascherine e c'erano tante
forze dell'ordine a vigilare. Non ci sto a strumentalizzare il
Giro. Abbiamo fatto un lungo lavoro per portarcelo a casa. Asti
è stata solo tre volte città di tappa. Tante istituzioni ci sono
state vicine è stato uno degli eventi più attesi e desiderati".
A scendere in campo anche le opposizioni in consiglio comunale:
"Le scuole stanno facendo i salti mortali per arginare il virus,
scrivono, ci sono centinaia di persone tra quarantena e
isolamento volontario. In questo contesto il Comune non è
riuscito a gestire il distanziamento nel tratto finale della
tappa del giro d'Italia. A cosa serve un coprifuoco dalle 00.10
alle 04.50 quando avvengono assembramenti di tale entità in
pieno giorno, in una manifestazione patrocinata dal Comune?"
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