Un Comitato per il rilancio di
Torino, che si riunisca "a porte chiuse", sia concreto ed eviti
gli "annunci spot". Concordano la Fiom, gli industriali, il
Comune e la Regione Piemonte sulla necessità di mettere a punto
un piano per la ripartenza di Torino, con l'automotive e la
nuova mobilità al centro, da presentare tutti insieme al
governo. L'occasione è stata l'incontro organizzato dalla Fiom
in diretta Facebook.
"Ben venga il Comitato purché non sia una passerella. Il
tavolo è uno strumento, non la soluzione del problema. Non
dobbiamo rischiare di parlarci addosso. Abbiamo tutti le idee
chiare e una progettualità chiara.Troviamoci una sola volta. Il
piano ce l'abbiamo già ed è quello messo a punto dal Politecnico
con istituzioni, sindacati e industriali. Dobbiamo parlare tutti
la stessa lingua e chiedere a Roma e a Bruxelles che investano
per il Piemonte", ha detto il presidente della Regione, Alberto
Cirio.
"Dobbiamo avere un'unica voce con il governo. Io ci sono e
farò la mia parte. Torino vuole essere una 'città piattaforma'
dell'auto, dell'elettrico", ha aggiunto la sindaca Chiara
Appendino. "Va benissimo un tavolo, ma deve essere a porte
chiuse, senza pressioni e nessun annuncio spot. Preparare un
piano di lavoro e poi comunicarlo", ha detto il presidente di
Federmeccanica, Alberto Dal Poz.
"Il governo dovrebbe dire che idea ha sull'industria e
sull'automotive, finora è stato molto timido. Serve concretezza
delle azioni. Torino è in crisi ma vogliamo trovare una
soluzione"", ha sottolineato Edi Lazzi, segretario generale
della Fiom torinese.
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