Nei rifugi alpini ed
escursionistici del Piemonte non ci sarà più l'obbligo di usare
il sacco pelo e la distanza interpersonale nei pernottamenti
scende a un metro. Lo prevedono le nuove linee guida approvate
dalla giunta regionale, su proposta degli assessori alla Sanità
Luigi Icardi e alla Montagna Fabio Carosso,
«Tuteliamo uno dei principali attori economici e culturali delle
nostre montagne - sottolinea il presidente della Regione Alberto
Cirio -. Dal rifugio simbolo Capanna Margherita, con i
suoi 4.554 il più alto d'Europa, sono molti i rifugi che senza
la nostra regolamentazione non avrebbero potuto aprire o
garantire un servizio adeguato".
Le disposizioni nazionali "non tenevano conto della
specificità dei rifugi d'alta quota e non ne garantivano
l'operatività - aggiunge Carosso - in Piemonte i rifugi
rappresentano un punto di riferimento fondamentale, non solo a
livello turistico ma come garanzia di sicurezza. un luogo in cui
dare soccorso e riparo a chi è in situazione di pericolo".
In Piemonte, lungo oltre 1.000 chilometri di Alpi e 15.000
chilometri di sentieri, sono presenti più di 200 rifugi
escursionistici e alpini che garantiscono 6.000 posti letto e
centinaia di posti di lavoro. Per sostenere la riapertura i la
Regione ha destinato 2000 euro a fondo perduto a ogni rifugio
nell'ambito del piano 'Riparti Piemonte'.
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