"L'Italia non è la Repubblica
Popolare Cinese e chi viene qui ad investire rispetti le nostre
regole. È un accordo inaccettabile". Così l'assessore regionale
al Lavoro Elena Chiorino, oggi al tavolo di crisi sul caso
Comital. Il riferimento è alle condizioni poste dalla società
cinese Dingsheng per l'acquisto dell'azienda di Volpiano
(Torino) subordinato all'accettazione, da parte dei sindacati,
di condizioni come nessun ammortizzatore sociale, solo il 50%
dei lavoratori riassunti e un piano definito "ambizioso ma dai
contorni non ancora ben definiti".
A nulla è valsa la richiesta delle parti sociali di
dettagliarlo meglio né quella dell'assessore ai curatori
fallimentari di una proroga alla procedura. "C'è un limite a
tutto - attacca Chiorino - l'Italia e il Piemonte non possono
accettare ricatti. Non comprendiamo né la ragione 'culturale'
che impedisce agli investitori cinesi di accettare di chiedere
gli ammortizzatori sociali e nemmeno il rifiuto dei curatori di
una proroga.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA