Una targa in materiale trasparente
con i nomi, ben visibili, dei 54 avvocati ai quali nel 1939 fu
vietato l'esercizio della professione in conseguenza delle leggi
razziali. L'opera è stata scoperta oggi al Palazzo di Giustizia
di Torino "perché - è scritto - l'odio e l'indifferenza verso
'l'altro' non debbano mai più ripetersi e perché sia bandita
ogni forma di discriminazione".
A sciogliere il drappo sono stati la presidente del consiglio
degli avvocati di Torino, Simona Grabbi, e il presidente della
Corte d'appello, Edoardo Barelli Innocenti. "E' un'iniziativa -
ha detto Grabbi - a perenne memoria di ciò che è stato. Per fare
ammenda del silenzio passivo di allora. Per non dimenticare".
"Un popolo senza memoria - ha aggiunto Barelli Innocenti -
rischia di perdere l'anima". Il Comune è stato rappresentato
dall'assessore Alberto Sacco.
E' stata poi inaugurata una mostra fotografica all'interno
del Palazzo e un convegno sui "Cinquantaquattro esclusi".
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