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Bonisoli: 'Il Salone del Libro è un luogo di democrazia'

Esposto della Città di Torino e della Regione contro Altaforte

"Il Salone deve essere lo spazio dove celebreremo la tolleranza e la resistenza alle derive neofasciste e autoritarie, il momento pubblico dove dare battaglia con la forza delle parole e argomentazioni. Ma può esserlo a una sola condizione: l'esclusione di Altaforte e di Polacchi". Lo scrive su Facebook la capogruppo M5S al Comune di Torino, Valentina Sganga, secondo cui "qualsiasi via intermedia, qualsiasi compromesso sancirebbe per il Salone una perdita sul piano culturale che non possiamo accettare".

"Il Salone del Libro è un luogo di democrazia perché i libri sono idee. I toni si sono alzati troppo. Anche la difesa della libertà di espressione è un valore dell'antifascismo": lo ha detto all'ANSA il ministro Alberto Bonisoli. In merito alla notizia dell'esposto della città di Torino e della Regione Piemonte contro la società editrice Altaforte dopo le dichiarazioni dell'editore Francesco Palozzi, il ministro ha detto che "il quadro legislativo è chiaro e protegge la Repubblica dal fascismo. Se ci saranno reati sarà la magistratura a stabilirlo".

"Al Salone anche quelli che non ci piacciono saranno sempre i benvenuti. I picchiatori fascisti, no. I violenti, no. I provocatori, no. Gli intimidatori, no - sottolinea l'esponente pentastellata - Da amministratore non posso aderire agli appelli di chi annuncia il boicottaggio; tradirei chi, dal direttore Lagioia all'assessora Leon alla sindaca Appendino, si è speso affinché questa fosse un'edizione preziosa e ricca per tutti i torinesi; ma voglio augurarmi che questi appelli non cadano nel vuoto".  

Salone Libro, Zerocalcare: non andare e' decisione sofferta

"Il Salone del Libro di Torino è un luogo di scambio, di confronto, di condivisione, di festa. Coinvolge centinaia di migliaia di persone. È un esempio virtuoso per tutto il paese. Questa esperienza deve unirci, non dividerci", dicono gli organizzatori, "una grande manifestazione popolare - dicono dopo le polemiche per la presenza di Altoforte - un luogo che è diventato uno dei simboli della democrazia e della civile convivenza".

Un esposto alla Procura della Repubblica affinché i magistrati possano valutare se sussistano i presupposti per il reato di apologia di fascismo. E' quello che Regione Piemonte e Città di Torino hanno deciso di presentare alla luce delle dichiarazioni sul fascismo rilasciate da Francesco Polacchi, della casa editrice Altaforte. Nelle sue dichiarazioni, le due istituzioni intravvedono "una possibile violazione delle leggi dello Stato" e considerano la sua attività "estranea allo spirito del Salone del libro".

"Anche la forma più radicale dell'intolleranza va contrastata con le armi della democrazia e dello stato di diritto", sostengono Città di Torino e Regione Piemonte, che nell'esposto contro Altaforte invitano i magistrati anche a valutare se sussista la violazione "di quanto disposto dalla legge Mancino 305 del 1993". L'articolo 4 di questa legge, in particolare, prevede che venga punito chi "(…) pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche".

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