"Il nostro dolore non diventi
strumento per crearne altro. Non vogliamo che diventi la
bandiera di qualcuno per andare sui giornali a predicare odio e
razzismo". Chiedono di "rispettare un dolore che lascia sgomenti
e toglie il fiato" i famigliari di Maurizio Gugliotta, l'uomo
accoltellato ieri a Torino al mercato del 'libero scambio'.
"Alcuni esponenti politici hanno tentato di strumentalizzare una
vicenda tragica in una battaglia politica", denuncia la
famiglia, che chiede resti invece "un fatto privato".
"Le responsabilità sono sempre individuali e mai collettive",
prosegue la famiglia Gugliotta, che rivela anche di avere
ricevuto "decine e decine di telefonate di affetto e
condoglianze da persone diverse, che ci hanno aiutato nel
provare a sopportare un dolore immenso per la nostra famiglia".
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