Tornei di scacchi con il trucco:
partite comprate e vendute, risultati concordati in partenza,
giocatori che ricevono favori. Un'indagine in piena regola della
Procura federale sportiva (la Fsi-Federazione scacchistica
italiana è riconosciuta dal Coni) ha seminato lo scompiglio fra
i praticanti: il numero dei tesserati "sotto osservazione" è
molto basso (non sarebbero più di tre o quattro, per episodi
accaduti lo scorso gennaio in una kermesse internazionale
organizzata nel Nord-Est) ma le indiscrezioni sono circolate in
fretta nell'ambiente. Un documento relativo all'indagine parla
di "quadro preoccupante".
A febbraio c'era stata una durissima presa di posizione da
parte di alcuni dei migliori giocatori italiani, molti dei quali
titolari della squadra nazionale, che con una lettera aperta
denunciarono "comportamenti collusivi". "Non è tollerabile - era
scritto - che le partite siano comperate o acquistate, o che ci
si accordi per scambiarsi le vittorie".
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