(ANSA) - CASELLE (TORINO), 17 GEN - "Il Burkina Faso è un Paese che fa gola perché lì cristiani e musulmani hanno sempre vissuto in pace. Non penso riusciranno a rompere questo fronte". Così il vescovo di Pinerolo, monsignor Pier Giorgio Debernardi, rientrato in Italia da Ouagadougou, sconvolta venerdì sera dall'attentato rivendicato da Al Qaeda. "L'albergo che ci ospitava era vicino al luogo dell'eccidio. Abbiamo sentito degli spari, poi ci siamo precipitati in aeroporto nonostante il coprifuoco, ma tutti i voli erano stati cancellati" racconta monsignor Debernardi al suo arrivo all'aeroporto di Torino Caselle. Il vescovo era in Africa dal 7 gennaio con altri volontari italiani dell'associazione Lvia, rientrati anche loro, per una missione umanitaria a Dorì. "Un po' di paura c'è stata, ma siamo riusciti a realizzare il nostro scopo, che era quello di dare una mano alle comunità cattolica e musulmana a Nord del Paese. "Sapevamo che c'erano delle apprensioni, ma volevamo essere presenti per dare un segno di solidarietà e speranza". Testimonianze dirette su quanto accaduto in Burkina Faso anche da parte dell'alessandrina Elisa Chiara, 28 anni, casco bianco per Progetto Mondo. La giovane, che alloggia in un hotel vicino a quello in cui vi è stato l'attentato, ha pubblicato sulla sua pagina facebook un lungo intervento in cui racconta dell'attacco di Ouagadougou e delle sue difficoltà a operare con la sua ong.
Vescovo Pinerolo rientrato da Burkina
Mons. Debernardi rientrato in Italia con volontari Lvia
