Negli ultimi 12 mesi sono oltre 2 milioni i cittadini che attraverso il sito Inps hanno utilizzato l'Intelligenza Artificiale con il "Consulente digitale delle pensioni": un servizio realizzato nell'ambito dei progetti del Pnrr, attraverso cui i pensionati, in maniera semplice, possono già oggi verificare se hanno diritto o meno a prestazioni integrative in base alla propria specifica situazione. L'Intelligenza Artificiale inoltre è impiegata già in diversi servizi dell'Istituto come, per esempio, la "classificazione e smistamento pec": sono già oltre 3 milioni i messaggi di posta certificata classificati e automaticamente indirizzati verso gli uffici competenti. E' quanto è emerso nel convegno promosso dall'Inps e dall'Università degli Studi di Roma "Foro Italico" / Centro Studi di Diritto ed Etica: un dato in controtendenza stando alle evidenze emerse dal Rapporto della Commissione europea sul decennio digitale che vede l'Italia solo al 20esimo posto nell'implementazione della IA.
"L'Intelligenza Artificiale ci aiuterà molto nei prossimi anni a rimodulare e personalizzare i servizi e le prestazioni Inps sul ciclo della vita dei cittadini", spiega il presidente Gabriele Fava che aggiunge: "L'Intelligenza Artificiale non andrà a sostituire le persone ma a valorizzarle, a migliorare le competenze e a rendere i servizi sempre più competitivi e contestualizzati. Nel nostro Paese c'è una paura ingiustificata nell'impiego dell'Intelligenza Artificiale, eppure è una tecnologia che è presente nella nostra vita più di quanto possiamo immaginare".
"L'Istituto è stato uno dei primi Enti pubblici a emanare una specifica direttiva sull'uso della IA: un documento di respiro strategico con il quale ci impegniamo per un utilizzo etico e trasparente delle nuove tecnologie", aggiunge Valeria Vittimberga, direttore generale dell'Inps.
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