Il 2023 ha visto, da parte delle
imprese italiane, un'ascesa della domanda di laureati che, "in
un caso su cinque, sono ingegneri: sono stati assunti, infatti,
circa 117.000 laureati in Ingegneria, quasi 5.000 in più
rispetto all'anno precedente". Lo evidenzia il Centro studi del
Consiglio nazionale degli ingegneri, che ha elaborato i dati
sulle previsioni di assunzione nelle imprese private del 2023
pubblicati dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere -
Anpal.
"La domanda di profili ingegneristici da parte delle imprese
si concentra in particolar modo verso i laureati del settore
industriale (44.300 assunzioni), ma si rivela molto elevata per
tutti gli indirizzi di laurea, tanto che il 'mismatch' tra
domanda e offerta fa sì che il 58,7% delle assunzioni sia
ritenuto dalle imprese di difficile realizzazione", viene
precisato.
L'aumento della domanda di profili ingegneristici da parte
delle aziende "è un fattore estremamente positivo per la nostra
categoria", osserva il presidente del Consiglio nazionale degli
ingegneri Angelo Domenico Perrini, tuttavia, incalza,
"potrebbero esserci ancora più possibilità di impiego, se i
laureati avessero maggiori competenze scientifiche di base atte
a rispondere alle nuove esigenze della committenza quali la
digitalizzazione, l'efficientamento energetico e strutturale,
l'intelligenza artificiale, la gestione economica del rapporto
pubblico privato. La nostra società contemporanea è in rapida
evoluzione, e tutte le trasformazioni in atto necessitano del
contributo irrinunciabile degli ingegneri. C'è, però - va avanti
il numero uno dei professionisti - il vulnus rappresentato dal
fatto che l'offerta di ingegneri neo- laureati in numerosi casi
non riesce a soddisfare del tutto la domanda proveniente dal
mercato. Senza dubbio questo impegna tutto il nostro sistema a
fare di più, affinché si riesca a mettere a disposizione del
sistema Italia un numero crescente di laureati in Ingegneria",
chiosa Perrini.
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