Un termometro permanente sullo stato
di salute del proprio verde. È la nuova sfida del Parco
archeologico del Colosseo a difesa della bellezza del patrimonio
arboreo, archeologico e monumentale che custodisce grazie a
Space to Tree: Earth Observation based monitoring of Natural and
Historical Park, piattaforma che unisce le più avanzate
tecnologie, dai dati satellitari all'Intelligenza artificiale.
"Il parco - racconta la direttrice Alfonsina Russo - include
un'area di circa 40 ettari di verde. Un verde urbano
dall'importanza strategica proprio perché nel cuore di Roma". In
tutto, ben 148 alberi ultracentenari, testimoni silenziosi dello
scorrere del tempo, con "in particolare - aggiunge l'architetta
paesaggista Gabriella Strano - i Pinus Pinea, piantati a fine
'800". Ma, in barba a ogni monumentalità, anche loro minacciati
da cambiamenti climatici, avversità atmosferiche e dalla
Toumeyella che ha infestato molti pini della capitale.
Il Parco, con Digimat S.p.A, Istituto di Metodologie per
l'Analisi Ambientale e Istituto di Scienze del Patrimonio
Culturale del Cnr, ha applicato in via sperimentale a cinque
Pinus pinea centenari il sistema di allerta in grado di
monitorare i parametri biomeccanici e di gestire i rischi
evitando danni a persone o cose. Uno strumento innovativo, in
sperimentazione anche alla Riserva Naturale di Metaponto in
Basilicata, che opera in modalità multiscala e multiparametrica
e consente un monitoraggio costante da remoto grazie a una
tecnologia Remote Sensing: montata su piattaforma satellitare
Sentinel2 è in grado di captare dallo spazio le variazioni della
clorofilla attraverso il Programma Copernicus di Esa. Grazie ad
una strumentazione operante con tecnologia fotogrammetrica,
termografica a infrarosso e radar è possibile poi analizzare lo
stato del tronco.
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