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Fintech: Ey, 61% aziende non trova le competenze in Italia

Fintech: Ey, 61% aziende non trova le competenze in Italia

Gli sviluppatori i più richiesti e mancano scienziati del dato

MILANO, 17 febbraio 2023, 19:14

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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L'ecosistema del fintech in Italia è in evoluzione, ma quasi due aziende su tre (61%) ritengono che il Paese sia carente di talenti con competenze specifiche richieste dal mercato. Gli sviluppatori di software e app risultano essere i più difficili da trovare, come espresso dal 55% delle realtà del settore, e i più richiesti, seguiti da esperti di machine learning e analisti di dati (38% e 31%).
    Emerge dalla seconda edizione del report Fintech Waves realizzato da Ey in collaborazione con il fintech district, presentato nella sede di Ey a Milano.
    Il tema, spiega lo studio, è strettamente collegato alla scarsità di competenze Stem (scienze matematiche, tecnologia e ingegneria), per cui si auspica "un crescente impegno degli hub accademici e di business in stretta collaborazione con le università per colmare il gap di competenze sul mercato". Quanto agli ambiti con maggiori potenzialità di sviluppo nel panorama fintech, il report indica quelli relativi "al digital lending, all'insurtech, alle piattaforme techfin, e poi c'è il settore dei digital payments, che sta raccogliendo i maggiori capitali", spiega Andrea Ferretti, partner e financial services markets & business development leader di Ey, ricordando che in Italia abbiamo anche due unicorni, Satispay e Scalapay. Sul fronte delle competenze, "le aziende si concentrano soprattutto su quelle tecniche, come l'ambito dell'intelligenza artificiale e i big data. In particolare, i data scientist sono veramente molto difficili da trovare nel nostro mercato", aggiunge Clelia Tosi, head of Fintech District. I background accademici dei team delle fintech appartengono principalmente all'area economia e management (68%) e tecnologie Ict (62%), mentre, sul fronte della diversity, nell'86% dei casi, la maggior parte è composto da figure maschili. Tuttavia, quasi metà del campione (46%) indica una percentuale femminile compresa tra il 30% e il 50%.
   
   

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