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L'intelligenza artificiale scova le microplastiche in mare

L'intelligenza artificiale scova le microplastiche in mare

Studio, metodo innovatico le distingue dal microplancton

07 maggio 2020, 19:28

di Valentina Brini

ANSACheck

Microplastiche e detriti su una spiaggia del litorale genovese (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Microplastiche e detriti su una spiaggia del litorale genovese (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Microplastiche e detriti su una spiaggia del litorale genovese (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un sensore olografico e un metodo innovativo di intelligenza artificiale consentono di rilevare automaticamente la presenza di microplastiche in campioni marini, distinguendole dal microplancton. E' il risultato di una ricerca pubblicata su Advanced Intelligent Systems (Wiley) e che ha coinvolto due gruppi dell'Istituto di Scienze applicate e sistemi intelligenti del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isasi): il gruppo di Olografia digitale di Pozzuoli, coordinato da Pietro Ferraro, in collaborazione con il gruppo di Intelligenza artificiale di Lecce. Nel renderlo noto con un comunicato il Cnr spiega che questa attività di ricerca è svolta nell'ambito del progetto interdisciplinare Pon "Sistemi di rilevamento dell'inquinamento marino da plastiche e successivo recupero-riciclo (Sirimap)", che ha fra gli obiettivi lo sviluppo di tecniche automatiche di monitoraggio delle plastiche in ambiente marino.

"L'inquinamento dei mari dovuto alla plastica è una delle maggiori emergenze ambientali che ci troviamo ad affrontare. Quando questi inquinanti scendono fino a dimensioni microscopiche, il problema è ancora più allarmante: le microplastiche possono infatti essere ingerite della fauna marina destinata al consumo, entrando nella catena alimentare e causando effetti negativi sulla salute anche umana - spiegano Vittorio Bianco e Pasquale Memmolo del Cnr-Isasi - Dimensioni ridotte degli inquinanti e vasta eterogeneità dei campioni marini, finora, hanno impedito di effettuare uno screening automatico ed accurato mirato a conoscere l'abbondanza delle microplastiche". L'unione di olografia digitale e intelligenza artificiale "ci ha consentito di riconoscere decine di migliaia di oggetti appartenenti a diverse classi con accuratezza superiore al 99%", aggiunge Pierluigi Carcagnì, ricercatore Isasi-Cnr. "Il nuovo metodo di olografia digitale - prosegue - fornisce un riconoscimento oggettivo di un numero statisticamente rilevante di campioni, fino a centinaia di migliaia di oggetti l'ora, con microscopi realizzabili in configurazioni portatili per analisi in situ della qualità delle acque".

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