Durante la campagna elettorale
in Slovacchia, i social media sarebbero stati inondati di video
e registrazioni generati dall'intelligenza artificiale (IA) per
diffondere la disinformazione. La tecnica impiegata è quella del
deepfake, foto o video sintetici creati partendo da contenuti
reali attraverso algoritmi di apprendimento automatico
addestrati su grandi quantità di dati.
Il caso più eclatante ha riguardato la diffusione di un file
audio in cui si sente il candidato di opposizione,
l'eurodeputato progressista, Michal Simecka, discutere con una
giornalista, Monika Tódová, di voti della minoranza rom che il
suo partito, Slovacchia progressista, avrebbe comprato. Una
"colossale, evidente stupidità" ha scritto Simecka su X, che ha
accusato gli avversari di aver creato "un altro video falso con
una voce di intelligenza artificiale".
"Al momento non esistono strumenti in grado di rilevare con
assoluta certezza i contenuti creati dall'IA", ma "la
registrazione contiene diverse anomalie e le voci in essa
contenute non sono naturali" scrive il team di fact check
dell'Afp che ha indagato sulla vicenda. La tesi è stata
confermata da diversi esperti interpellati dall'agenzia
francese, nonché dall'organizzazione Demagog, partner di
fact-checking per Meta. L'audio, secondo le verifiche effettuate
dall'Afp, conta diverse migliaia di condivisioni su Facebook,
Telegram e TikTok.
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