Di Alessio Jacona*
Tenere sotto controllo l’Intelligenza artificiale, sfruttare le sue enormi potenzialità mitigandone i rischi, è interesse che “l’umanità intera condivide” e che richiede l’intervento e la collaborazione di tutti: delle aziende che la sviluppano e dei governi che devono dettare le regole, secondo un approccio che deve essere condiviso e coerente a livello globale. L’Europa, con l’AI Act, è leader nella costruzione di un sistema di regole specifico per governare l’intelligenza artificiale, e Microsoft, con il suo progetto in cinque punti “Governing AI: A Blueprint for the Future”, è in linea con la legislazione proposta dall'UE. Parola di Brad Smith, presidente di Microsoft, che oggi a Bruxelles è intervenuto durante il convegno intitolato “Europe’s Digital Transformation: Embracing the AI Opportunity”, per tenere un Keynote Speech intitolato: “Advancing AI Governance in Europe and Internationally” (Promuovere la governance dell'IA in Europa e a livello internazionale). "La nostra intenzione è quella di offrire contributi costruttivi per contribuire a informare il lavoro che ci attende", ha dichiarato Smith durante la conferenza, in un discorso poi pubblicato su un blog. Nello speech, il presidente Microsoft ha anche esortato l'UE, gli Stati Uniti, i Paesi del G7, l'India e l'Indonesia a lavorare insieme sulla governance dell'IA, costruendo su valori e principi condivisi. «Dobbiamo garantire che l'IA rimanga sempre sotto il controllo umano. Questa deve essere la priorità sia per le aziende tecnologiche sia per i governi». «Non è sufficiente concentrarsi solo sulle numerose opportunità di utilizzare l'IA per migliorare la vita delle persone. Dobbiamo focalizzarci con altrettanta determinazione sulle sfide e sui rischi che l'IA può creare, e dobbiamo gestirli in modo efficace», dice inoltre Smith. Poi spiega: «Dieci anni fa, sia i tecnologi che i commentatori politici si entusiasmavano per il ruolo dei social media nella diffusione della democrazia durante la Primavera araba. Cinque anni dopo - continua - abbiamo imparato che i social media, come tante altre tecnologie prima di loro, possono essere sia uno strumento per la democrazia, sia un’arma rivolta contro di essa». Insomma, il presidente Microsoft condivide l’entusiasmo per quell’insieme di tecnologie che chiamiamo intelligenza artificiale, ma invita anche alla prudenza, mentre riconosce che le aziende non possono da sole garantire ciò che egli definisce la “necessità fondamentale”, ovvero che l'IA rimanga sotto il controllo umano. Per far questo serve una collaborazione pubblico-privato a livello globale, e serve muoversi in fretta. «Fin dall'inizio siamo stati favorevoli a un regime normativo in Europa che affronti efficacemente il problema della sicurezza e sostenga i diritti fondamentali, continuando a consentire le innovazioni che le garantiranno di rimanere competitiva a livello globale», afferma a Bruxelles Smith, sempre riferendosi all’AI Act approvato lo scorso 14 giugno dopo oltre 2 anni di gestazione. Durante il suo intervento, il presidente Microsoft ha anche riepilogato i cinque punti del progetto “Governing AI: A Blueprint for the Future” che, tra le altre cose, sostiene la realizzazione di quadri normativi per l'IA guidati dai governi e di “freni di emergenza” per i sistemi di IA che controllano le infrastrutture critiche, insieme con la necessità di garantire l’accesso accademico all’intelligenza artificiale.
*Giornalista, esperto di innovazione e curatore dell’Osservatorio Intelligenza Artificiale ANSA.it
Riproduzione riservata © Copyright ANSA