(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 13 LUG - A fronte di un
drammatico incremento di rapimenti, omicidi e violenze, i
sacerdoti nigeriani invitano a evitare la reazione violenta.
Secondo i dati raccolti dalla fondazione pontificia Aiuto alla
Chiesa che Soffre, dall'inizio del 2022 nel Paese africano sono
almeno 18 i sacerdoti rapiti, cinque nella sola prima settimana
di luglio. La maggior parte di loro è stata rilasciata ma tre
sono stati uccisi. L'associazione dei sacerdoti cattolici
diocesani nigeriani (Ndcpa) ha diffuso un comunicato nel quale
afferma che "è davvero triste che nel corso delle loro consuete
attività pastorali, i sacerdoti stiano diventando una specie in
via di estinzione". Secondo l'associazione, "sono stati fatti
tentativi per chiedere aiuto al governo a vari livelli, ma come
ha già osservato la Conferenza episcopale nigeriana, è chiaro
alla nazione che il governo ha fallito nel suo dovere primario
di tutelare la vita dei cittadini nigeriani".
I sacerdoti rifiutano esplicitamente qualsiasi risposta che
implichi la forza o la violenza e mettono anche in dubbio il
presunto beneficio derivante dalla loro partecipazione alle
proteste di piazza. "Portiamo con noi i libri sacri e non le
armi. Cristo non ci ha mai incoraggiato a prendere le armi
contro nessuno o a compiere azioni di vendetta". L'associazione
mette in evidenza l'opera fondamentale che i sacerdoti svolgono
nonostante la mancanza di sicurezza: "Siamo difensori della vita
e della pace. Siamo stati chiamati e inviati a predicare la
buona novella ai poveri, a liberare i prigionieri, a liberare
gli oppressi, a sanare i cuori spezzati, a fasciare le ferite,
ecc. Abbiamo soddisfatto questa chiamata e continueremo". Per
questo i sacerdoti hanno invitato tutti i loro fratelli nel
ministero ad unirsi in questi giorni ad un'iniziativa
straordinaria di preghiera e digiuno, adorazione eucaristica e
recita del rosario. (ANSA).