(ANSA) - NAZARETH, 09 LUG - A Nazareth prima del Covid arrivavano migliaia di pellegrini al giorno. Nella basilica dell'Annunciazione sacerdoti e frati si alternavano nelle venticinque Messe quotidiane, una dietro l'altra, senza pause e nelle diverse lingue; negli hotel e case di accoglienza c'era perennemente il sold-out. Il Covid ha azzerato nell'ultimo anno e mezzo tutti gli arrivi. "La piccola comunità cristiana, che qui è minoranza, era, grazie ai pellegrini, costantemente maggioranza", raccontano i frati francescani che nella cittadina della Galilea, a nord di Israele, custodiscono i luoghi dove, secondo la tradizione cristiana, l'angelo apparve a Maria ma anche dove Gesù trascorse con la sua famiglia la maggior parte della sua vita. Ma hanno anche la casa di accoglienza 'Casanova', la scuola TerraSanta College, un museo e una miriade di attività.
"Abbiamo avuto un periodo di grande difficoltà e il vostro pellegrinaggio è un grande incoraggiamento ", dice fra Bruno Varriano, il Guardiano del convento francescano di Nazareth, accogliendo il primo gruppo dopo lo stop causato dal Covid, arrivato da Roma con l'Opera Romana Pellegrinaggi.
Eppure il virus, che anche qui ha mietuto vittime e ha causato la perdita di migliaia di posti di lavoro, è stata l'occasione di una nuova amicizia tra le fedi. "Non abbiamo mai chiuso la basilica per la preghiera personale e ogni giorno si è celebrata la Messa anche se con il limite di dieci persone". A varcare la porta della chiesa, disegnata dall'architetto italiano Giovanni Muzio, in questi sedici mesi sono stati anche tanti ebrei e musulmani che vivono nell'area. "I musulmani sono molto devoti alla Madonna", citata più volte anche nel Corano.
"Ma anche ebrei sono venuti con i loro bambini e hanno molte curiosità sulle nostre liturgie, sui colori dei paramenti, sul nostro sacramento della confessione", racconta il francescano confidando che qualcuno di loro ha chiesto ai frati di poter raccontare nel segreto le proprie sofferenze, un po' come i cristiani fanno appunto nel confessionale. E al di là delle differenti fedi, tutti hanno chiesto alla Madonna la stessa cosa: la fine della pandemia.
Una presenza, quella di ebrei e musulmani nella basilica della Madonna di Nazareth, che fino a marzo 2020 si perdeva nella massa dei pellegrini cristiani che venivano da tutto il mondo. E che invece è diventata visibile nei mesi dell'isolamento "rafforzando l'amicizia tra le tre fedi" dice padre Varriano.
Oggi a Nazareth è stata anche accolta in una cerimonia solenne la statua della Madonna di Loreto che viene portato in pellegrinaggio per il Giubileo lauretano. La 'peregrinatio Mariae' era iniziata con il primo viaggio, nel dicembre 2019, in Argentina; l'ultima tappa era stata in Spagna. Poi tutto si è fermato a causa della pandemia e del lockdown. Questa a Nazareth é la prima tappa dopo l'inizio della pandemia. (ANSA).