(ANSA) - CITTA DEL VATICANO, 11 MAR - Il 15 marzo 2011 aveva
inizio il conflitto siriano. A dieci anni la fondazione
pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre fa appello agli Stati
Uniti e all'Unione Europea affinché siano agevolati gli aiuti
umanitari a favore della nazione oggetto di sanzioni. "E' nostro
dovere fornire aiuto alla popolazione civile sofferente della
Siria, e soprattutto alla minoranza cristiana in rapida
diminuzione", dichiara Thomas Heine-Geldern, presidente
esecutivo di Acs Internazionale. Per questo la Fondazione chiede
di "applicare il quadro normativo internazionale esistente, il
quale consente deroghe all'embargo per ragioni umanitarie".
Gli ostacoli al trasferimento di denaro e all'importazione di
beni rende impossibile l'assistenza. "Nonostante le sanzioni
prevedano delle eccezioni per l'invio di fondi per aiuti
umanitari, queste ultime non funzionano". Heine-Geldern spiega
che il codice bancario europeo Iban e l'americano Swift bloccano
i trasferimenti contenenti riferimenti alla Siria e a
qualsivoglia città della nazione, per cui "per le organizzazioni
caritative diventa quasi impossibile trasferire fondi con
finalità umanitarie". L'invio di denaro è di importanza vitale
perché le istituzioni ecclesiastiche e le ong non sono in grado
di consegnare i beni necessari. "Per questo ordinariamente
inviamo denaro affinché i nostri referenti possano acquistare
sul posto cibo, cure mediche e abbigliamento", prosegue
Heine-Geldern.
"A fine settembre 2019 una delegazione di Aiuto alla Chiesa
che Soffre insieme all'arcivescovo di Milano, mons. Mario
Delpini, si è recata in Siria per incontrare le comunità
cristiane sofferenti", ricorda Alessandro Monteduro, direttore
di Acs Italia. "Durante il viaggio ci siamo recati ad Aleppo
dove abbiamo incontrato i vescovi dei nove riti cristiani, i
quali ci hanno rivolto un accorato appello affinché anche Acs si
battesse per la cancellazione delle sanzioni. Oggi, in occasione
del decennale dell'inizio della crisi siriana, è doveroso
rilanciare con determinazione quell'appello, anche perché la
situazione si è progressivamente deteriorata ed è sempre più
difficile per le organizzazioni caritative far giungere gli
aiuti umanitari", prosegue Monteduro. "Grazie alla generosità
dei benefattori, i quali hanno donato complessivamente oltre 40
milioni di euro, Acs ha fornito sostegno alla popolazione civile
della Siria, in particolare alla minoranza cristiana, che
dall'inizio del conflitto è vissuta in condizioni catastrofiche
e in molti casi è stata costretta a migrare, tanto da correre il
rischio di una totale estinzione", conclude Monteduro. (ANSA).