(ANSA) - CITTA DEL VATICANO, 11 MAR - La pandemia ha toccato
pesantemente anche la Terra Santa che è rimasta senza
pellegrini. "La colletta pro Terra Sancta 2021 sia per tutti
l'occasione per non girare lo sguardo, per non passare oltre,
per non ignorare le situazioni di bisogno e di difficoltà dei
nostri fratelli e delle nostre sorelle che vivono nei luoghi
santi", è l'appello del cardinale Leonardo Sandri, Prefetto per
la Congregazione per le Chiese orientali, per la colletta del
Venerdì Santo (2 aprile), tradizionalmente destinata alla Terra
Santa.
"Nel 2020 i cristiani di quelle terre - sottolinea il card.
Sandri - hanno sofferto un isolamento che li ha fatti sentire
ancora più lontani, tagliati fuori dal contatto vitale con i
fratelli provenienti dai vari Paesi del mondo. Hanno patito la
perdita del lavoro, dovuta all'assenza di pellegrini, e la
conseguente difficoltà a vivere dignitosamente e a provvedere
alle proprie famiglie e ai propri figli".
Già nel 2020 la raccolta è stata difficile a causa della
pandemia. "Se verrà meno questo piccolo gesto di solidarietà e
di condivisione (san Paolo e san Francesco d'Assisi lo
chiamerebbero di 'restituzione') sarà ancora più difficile per
tanti cristiani di quelle terre resistere alla tentazione di
lasciare il proprio Paese", conclude Sandri.
I territori che beneficiano sotto diverse forme di un
sostegno proveniente dalla Colletta sono: Gerusalemme,
Palestina, Israele, Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto,
Etiopia, Eritrea, Turchia, Iran e Iraq. Di norma, la Custodia di
Terra Santa riceve il 65% della Colletta, mentre il restante 35%
va alla Congregazione per le Chiese Orientali, che lo utilizza
per la formazione dei candidati al sacerdozio, il sostentamento
del clero, l'attività scolastica, la formazione culturale e i
sussidi alle diverse circoscrizioni ecclesiastiche in Medio
Oriente. (ANSA).