(ANSA) - ROMA, 18 OTT - La Chiesa ha una voce pressoché
unanime in Catalogna e chiede la liberazione degli
indipendentisti condannati, primo passo per avviare un dialogo.
A riportare la posizione degli ecclesiastici è il portale
CatalunyaReligiò.
I vescovi catalani affermano che "bisogna rispettare la
sentenza emessa dal potere giudiziario di uno Stato di diritto"
ma aggiungono che "il raggiungimento di un retto ordine sociale
che permetta lo sviluppo armonico di tutta la società ha bisogno
di qualcosa in più dell'applicazione della legge".
L'abate di Montserrat, Josep Maria Soler, sottolinea che la
liberazione dei condannati dal Tribunale Supremo "faciliterebbe
la ricerca di una via d'uscita al problema" e perciò auspica che
"si possa lavorare affinché siano rimessi in libertà prima
possibile". Per l'abate del santuario catalano non si sarebbe
dovuti "arrivare alla via giudiziaria in una questione che si
sarebbe dovuta risolvere sul piano politico". In riferimento ai
disordini seguiti al verdetto, l'abate chiede "un comportamento
civile e non violento" perché "la violenza non aiuta a
costruire".
Alcune madri badesse e priore dei monasteri catalani hanno
espresso il loro "dolore" e "rifiuto della sentenza" del
Tribunale Supremo. Le responsabili di cinque comunità femminili
della Catalogna hanno diffuso un breve comunicato congiunto per
esprimere la loro opposizione alle condanne dei leader politici
e sociali indipendentisti e per chiedere "che si rispetti la
verità, si lavori per il dialogo e si cerchi sempre la pace".
Nella nota si offre anche "il sostegno alle persone imprigionate
e alle loro famiglie", oltre che alla "difesa pacifica della
libertà e della giustizia". Il comunicato è firmato dalle
badesse di Sant Pere de les Puel·les, Esperanca Atares, di Sant
Benet de Montserrat, M. del Mar Albajar, di Santa Maria de
Vallbona de les Monges, Nuria Camprubì, e dalle priore di Sant
Daniel de Girona, Assumpció Pifarré, i Santa Maria de
Valldonzella, Nuria Illas.(ANSA).