(ANSA) - ROMA, 10 OTT - "Come sempre ognuno ha i propri
interessi, ma saremo noi cristiani a pagarne le conseguenze".
Con profonda amarezza mons. Jacques Behnan Hindo, arcivescovo
siro-cattolico emerito di Hassaké-Nisibi nella zona curda di
Siria, commenta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre le notizie che
giungono dal confine tra Siria e Turchia. Due cristiani
sarebbero stati uccisi ed altri feriti nell'ambito di un attacco
avvenuto nelle scorse ore alla Chiesa di San Giorgio a Qamishli.
Hindo ha incontrato lo scorso marzo i leader del Partito
Democratico Curdo (Pyd). "Li ho invitati a desistere dai loro
piani - afferma - loro credono di aver diritto ad una regione
autonoma così come vi è un Kurdistan iracheno ed uno turco. Ma
La popolazione curda in quelle aree della Siria è appena del
10%. Inoltre si tratta di persone giunte come richiedenti asilo
dopo il 1925, che hanno nazionalità turca o irachena. Non hanno
alcun diritto". Il presule è convinto che i curdi perderanno lo
scontro con la Turchia, soprattutto per il mancato supporto da
parte di Usa e altre forze occidentali. "È stata una mossa
stupida quella curda, era chiaro che nessuno li avrebbe aiutati.
Ora perderanno tutto, come è accaduto ad Afrin".
In queste ore il pensiero di Hindo va alle 5000 famiglie
della diocesi di Hassaké-Nisibi. "Nei giorni scorsi in molti si
erano già spostati dalle città di frontiera ad Hassaké. Ora il
conflitto è divenuto ancor più grave e temo che saranno in tanti
ad emigrare. Dall'inizio della guerra in Siria il 25% dei
cattolici di Qamishli ed il 50% dei fedeli di Hassaké hanno
lasciato il Paese assieme al 50% degli ortodossi. Temo un simile
esodo se non maggiore".
Forte preoccupazione anche per l'alta presenza nell'area di
affiliati all'Isis. "Questa mattina ho appreso che sarebbe stata
colpita la prigione di Chirkin, dove sono detenuti jihadisti
dello Stato Islamico. A che pro? In questo modo la gran parte di
loro sarà libera. Questo è un piano per distruggere la Siria e
non solo. Ora i terroristi arriveranno anche in Europa,
attraverso la Turchia e con il sostegno dell'Arabia Saudita".
Mons. Hindo richiama altresì la comunità internazionale alle
proprie responsabilità. "Stati Uniti, Italia, Francia, Regno
Unito, Germania, dovrebbero tutti fare mea culpa. Hanno agito in
Siria per i loro interessi, nascondendosi dietro gli ideali
della libertà e della democrazia. E invece non hanno fatto che
indebolire il nostro Paese a spese della popolazione. Per quale
motivo non combattono per la libertà e la democrazia in Arabia
Saudita?". (ANSA).