(ANSA) - ROMA, 08 SET - Chiude in forte perdita la stagione
estiva per le strutture turistiche religiose. L'associazione
Ospitalità religiosa, legata alla Cei, calcola che sono state
perse 10 milioni di presenze, rispetto all'anno precedente, con
una perdita di 300 milioni di euro. Si sta dunque chiudendo la
stagione dei soggiorni estivi e anche le case di ospitalità di
matrice religiosa tirano le somme. Centinaia di queste strutture
avevano già chiuso definitivamente la loro attività con il
lockdown e l'associazione Ospitalità Religiosa Italiana ha
proposto, ai gestori che invece avevano scelto di "resistere",
un sondaggio che fotografasse la situazione. Complessivamente le
quattromila strutture dell'ospitalità religiosa, tra quelle
rimaste aperte, hanno perso in questa estate il 42% delle
presenze. "Se consideriamo però anche quelle chiuse
definitivamente a causa dell'emergenza sanitaria, la stima sulla
perdita complessiva rispetto all'estate 2019 - spiega Fabio
Rocchi, presidente dell'associazione Ospitalità Religiosa
Italiana - è del 60%, ovvero 10 milioni di presenze in meno e un
danno economico di circa 300 milioni di euro. E' sempre bene
ricordare che buona parte di questi introiti, in questo caso
mancati, avrebbero dovuto finanziare la catena della solidarietà
e della carità, che ha quindi subìto il maggiore contraccolpo
dalla situazione venutasi a creare con l'emergenza sanitaria".
(ANSA).