In occasione dell'udienza generale del Primo Maggio, papa Francesco ha incontrato ieri in Piazza San Pietro Aboubakar Soumahoro, 39 anni, sindacalista dei braccianti, in particolare di origine africana. Lo riferisce l'Osservatore Romano.
Soumahoro è un italiano nato in Costa d'Avorio che a Napoli ha fatto il bracciante e il muratore "malpagato" ma si è laureato in sociologia e si è ritrovato a fare il sindacalista per caso, quindi davvero "per vocazione". A Francesco ha presentato la moglie Liliane Murekatete - sono in attesa del primo figlio - e il suo libro "Umanità in rivolta. La nostra lotta per il lavoro e il diritto alla felicità". Con lui anche il direttore del settimanale 'L'Espresso', Marco Damilano.
"Vivere la giornata del Primo Maggio con il Papa ha un significato molto speciale - afferma Soumahoro al quotidiano della Santa Sede - ed è anche un'opportunità per rilanciare l'urgenza di un nuovo paradigma economico, tante volte proposto proprio da Francesco, che metta al centro la persona umana e ponga un freno all'impoverimento delle coscienze".
Un Primo Maggio, insomma, "da vivere con una particolare attenzione alle donne e agli uomini che non riescono a far fronte ai bisogni primari delle loro famiglie". Aboubakar difende i diritti dei lavoratori, girando incessantemente l'Italia. Consapevole di "cosa significa essere privati di un diritto", Soumahoro insiste perché tutti lottino per conquistarlo.