(di Fausto Gasparroni)
(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 31 LUG - Tornato appena ieri dal
viaggio di sei giorni in Canada, papa Francesco fa subito
sentire nuovamente la sua voce contro l'invasione russa in
Ucraina e in favore di trattative che chiudano il conflitto
armato. "Anche durante il viaggio non ho mai smesso di pregare
per il popolo ucraino, aggredito e martoriato, chiedendo a Dio
di liberarlo dal flagello della guerra", dice all'Angelus.
"Se si guardasse la realtà obiettivamente, considerando i
danni che ogni giorno di guerra porta a quella popolazione ma
anche al mondo intero - afferma quindi -, l'unica cosa
ragionevole da fare sarebbe fermarsi e negoziare. Che la
saggezza ispiri passi concreti di pace".
Nel suo commento al Vangelo odierno, davanti ai circa 12 mila
fedeli che sfidano il caldo di Piazza San Pietro, tra l'altro il
Papa punta il dito contro l'interesse economico, e in
particolare lo "scandalo" del commercio delle armi, che a suo
dire starebbe dietro ogni guerra.
"Pensiamo anche alle guerre e ai conflitti - dice infatti -:
quasi sempre c'entrano la brama di risorse e ricchezze. Quanti
interessi ci sono dietro a una guerra! Di sicuro uno di questi è
il commercio delle armi. Questo commercio è uno scandalo a cui
non dobbiamo e non possiamo rassegnarci".
D'altra parte, per il Pontefice, "la cupidigia è una malattia
pericolosa anche per la società: a causa sua siamo arrivati oggi
ad altri paradossi, a un'ingiustizia come mai prima nella
storia, dove pochi hanno tanto e tanti hanno poco o niente". E
"al cuore di tutto questo, non ci sono solo alcuni potenti o
certi sistemi economici: al centro c'è la cupidigia che è nel
cuore di ciascuno".
E cioè, secondo Francesco, "l'avidità sfrenata di beni, il
volere sempre arricchirsi. È una malattia che distrugge le
persone, perché la fame di possesso crea dipendenza. Soprattutto
chi ha tanto non si accontenta mai: vuole sempre di più, e solo
per sé. Ma così non è più libero: è attaccato, schiavo di ciò
che paradossalmente doveva servirgli per vivere libero e sereno.
Anziché 'servirsi' del denaro, diventa 'servo' del denaro". In
particolare, il Papa chiede di non "sacrificare sull'altare
della cupidigia la legalità e l'onestà". E usa volutamente la
parola "altare", "perché i beni materiali, i soldi, le ricchezze
possono diventare un culto, una vera e propria idolatria".
Intanto, appena tornato il Papa dal "pellegrinaggio
penitenziale" in Canada, in Vaticano si comincerà a lavorare
concretamente all'ipotizzato viaggio di Francesco in Ucraina,
che anche nell'incontro aereo con la stampa il Pontefice ha
confermato di voler fare.
Il segretario per i Rapporti con gli Stati, mons. Paul
Richard Gallagher, ha spiegato che questo martedì il Papa
incontrerà l'ambasciatore di Kiev presso la Santa Sede Andreii
Yurash, per valutare le possibilità della visita. Per quanto
riguarda poi l'eventuale organizzazione, tra gli aspetti
'logistici' da risolvere c'è da dove arrivare a Kiev in treno -
se dalla Polonia o dalla Romania -, poiché un viaggio aereo è
impossibile per ovvie ragioni di sicurezza.
In caso positivo, dicono gli osservatori più attenti, la
visita dovrebbe aver luogo già in questo mese di agosto, avendo
il Papa da tempo annunciato di volersi recare in settembre al
Congresso dei leader religiosi mondiali in Kazakhstan, dove
potrebbe aver luogo l'atteso incontro col patriarca di Mosca
Kirill. E di certo un viaggio a Kiev 'dopo' l'abbraccio con uno
strenuo sostenitore della guerra di Putin come Kirill sarebbe
autentico fumo negli occhi per gli ucraini. (ANSA).