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Pedofilia: capo vescovi tedeschi, Ratzinger chieda perdono

Mons.Baetzing, "prenda le distanze dai suoi consiglieri"

(di Fausto Gasparroni) (ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 31 GEN - Una forte presa di posizione sulla bufera che ha coinvolto il Papa emerito Benedetto XVI, accusato dal maxi-dossier sugli abusi nell'arcidiocesi di Monaco, di cui fu arcivescovo dal 1977 al 1982, di non aver adottato alcun provvedimento in merito a quattro casi di preti pedofili, viene dall'attuale presidente della Conferenza episcopale tedesca, il vescovo di Limburgo monsignor Georg Baetzing.
    "Deve pronunciarsi, non deve tener conto di quel che dicono i suoi consulenti e in sostanza deve dire la semplice frase: 'ho delle colpe, ho fatto degli errori, prego chi è rimasto coinvolto di perdonarmi'", ha detto Baetzing, parlando del Pontefice emerito al talk show televisivo di Anne Will, su ARD, nella tarda serata di ieri. "Io credo che possa farlo, se riesce a prendere le distanze da chi gli dà i consigli. Questo è davvero un punto debole di Benedetto, di Joseph Ratzinger, quello di non attorniarsi sempre dei consiglieri migliori", ha aggiunto il presule.
    Nei giorni scorsi, tra l'altro, con una dichiarazione del suo segretario particolare mons. Georg Gaenswein, Benedetto XVI aveva dovuto correggere e rettificare un'affermazione - peraltro già smentita dagli autori del rapporto, lo studio legale Wespfahl Spilker Wastl - contenuta nella sua memoria di 82 pagine allegata al dossier, in cui negava di aver partecipato a una riunione all'Arcivescovado bavarese nel 1980 in cui si doveva discutere della posizione di un prete pedofilo giunto dalla diocesi di Essen.
    In realtà Ratzinger ha dovuto ammettere di essere stato presente, precisando comunque che nella riunione non si parlò di incarichi pastorali per il sacerdote, ma solo della sua sistemazione per poter essere sottoposto a terapie. Nei fatti, tuttavia, il prete fu poi destinato alla cura di anime in una parrocchia, continuando imperterrito nei suoi abusi.
    La pressione che ora viene anche dal capo dell'Episcopato tedesco non agevola certo la scomoda posizione in cui è venuto a trovarsi il quasi 95/enne Pontefice emerito, che comunque ha promesso una sua nuova relazione una volta terminata la lettura del corposo dossier.
    Intanto, in difesa di Ratzinger prende la parola il cardinale Fernando Filoni, gran maestro dell'Ordine del Santo Sepolcro ed ex prefetto di Propaganda Fide, oltre che già stretto collaboratore del Papa emerito come sostituto della Segreteria di Stato. "Posso affermare che mai ho trovato in papa Benedetto alcuna ombra o tentativo di nascondere o minimizzare alcunché", scrive Filoni sulla testata online beemagazine. "Per me - sottolinea il porporato - fu sempre chiara la volontà di Benedetto XVI di affrontare la ''questione della pedofilia'' con determinazione".
    E sempre sull'onda dello scossone proveniente da Monaco di Baviera, continua nella Chiesa italiana il dibattito sull'opportunità che anche nel nostro Paese venga condotta un'indagine sugli abusi sessuali nella Chiesa. "I tempi sono maturi anche da noi per sviluppare un'iniziativa in merito, sono favorevole e credo che la prossima assemblea (a maggio, ndr) prenderà una decisione in tal senso", afferma in un'intervista al Quotidiano Nazionale il vice presidente della Cei, mons. Erio Castellucci, arcivescovo-abate di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi, tra i papabili per il dopo Bassetti al vertice dell'episcopato italiano. "Il confronto interno è più che altro sulla forma da conferire a un simile studio", aggiunge. (ANSA).
   

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