(di Fausto Gasparroni)
(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 17 AGO - Due religiose, suor
Mary Abud e suor Regina Roba, della congregazione delle Sorelle
del Sacro Cuore, sono rimaste uccise insieme a tre civili in
un'imboscata avvenuta domenica scorsa sulla strada che collega
la capitale sud sudanese Juba a Nimule, sul confine con
l'Uganda.
Le religiose, insieme ad alcune consorelle e parecchi fedeli,
erano di ritorno a Juba dopo aver partecipato alla celebrazione
del centenario dell'istituzione della parrocchia di Loa, nella
diocesi di Torit, dove la chiesa è intitolata all'Assunta e la
congregazione ha una missione.
Viaggiavano su un autobus che è stato attaccato da uomini
armati non ancora identificati. Suor Mary, suor Regina e altre
tre persone sono rimaste uccise e diverse altre sono rimaste
ferite. Lo ha fatto sapere con un comunicato ufficiale il
segretario generale dell'arcidiocesi di Juba, padre Samuel Abe,
riportato da Nigrizia. L'episodio è stato confermato dalle
autorità sudsudanesi competenti.
Il grave atto di sangue ha suscitato il cordoglio di papa
Francesco che, tramite il cardinale segretario di Stato Pietro
Parolin, ha inviato un telegramma a mons. Mark Kadima, della
Nunziatura Apostolica in Sud Sudan. Il Pontefice vi si dice
"profondamente addolorato nell'apprendere del brutale attacco a
un gruppo di suore del Sacro Cuore di Gesù domenica scorsa, che
ha causato la morte di suor Mary Abud e suor Regina Roba".
Francesco offre "sentite condoglianze alle loro famiglie e
alla loro comunità religiosa sull'onda di questo insensato atto
di violenza". "Confidando che il loro sacrificio farà avanzare
la causa della pace, riconciliazione e sicurezza nella regione",
il Papa quindi "prega per il loro eterno riposo e il conforto di
quanti piangono la loro perdita".
Quello di cui sono rimaste vittime le due religiose e i tre
fedeli cattolici è l'ennesimo attacco armato lungo la strada che
collega la capitale al confine con l'Uganda, e mette in luce
l'incapacità del governo transitorio di garantire sicurezza in
ampi territori di un Paese ancora lungi dall'essere pacificato.
Non è certo la prima volta, infatti, che sulla strada che
collega Juba a Nimule accadono gravissimi incidenti con diverse
vittime e conseguenze pesanti per la popolazione dello stato
dell'Equatoria centrale, in particolare per gli abitanti della
capitale sudsudanese, Juba. Sulla strada - l'unica asfaltata del
Sud Sudan, paragonabile ad una superstrada - passano gran parte
delle merci, comprese le derrate alimentari, che riforniscono i
mercati della capitale, i più importanti del Paese. (ANSA).