Addio al sogno del Golden Slam. La marcia trionfale del cannibale Novak Djokovic, già vincitore quest'anno di Australian Open, Roland Garros e Wimbledon, si arresta alle semifinali del torneo olimpico di Tokyo 2020 contro il tedesco Alexander Zverev. Sconfitto dopo aver vinto in scioltezza il primo set 1-6 ma poi rimontato 6-3 6-2 dal tedesco, che vola così nella finale del torneo a Cinque cerchi dove affronterà il russo Karen Khachanov, uscito vincitore dall'altra semifinale contro Carreno-Busta (6-3 6-3). Contro lo spagnolo ora Djokovic si giocherà la chance di portarsi a casa il suo secondo bronzo dopo Pechino 2008. Una magra consolazione per il numero uno al mondo che era arrivato a Tokyo fresco del successo a Wimbledon e voglioso di lasciare il segno con l'oro alle Olimpiadi. "È il più grande giocatore di tutti i tempi, vincerà il maggior numero di Slam tra tutti quelli in tournée, ma sono anche felice di essere in finale. È incredibile battere il miglior giocatore del mondo, Sembrava impossibile batterlo qui. Ma non può vincere tutto lui…", ha detto Zverev. E infatti poco dopo il ko nella semifinale del singolare maschile, il serbo ha perso anche quella del doppio misto. Vincendo la finale, Zverev diventerebbe invece il primo tennista tedesco a vincere l'oro olimpico nel singolare. L'unica ad esserci riuscita è stata Steffi Graf a Seul 1988, guarda caso anche l'unica nella storia del tennis ad aver completato il Golden Slam. Quel titolo ideale che Djokovic si era messo in testa di poter far suo per entrare ancora di più nella storia del tennis. E se c'era qualcuno che poteva svegliarlo, quello era proprio Zverev, che contro il serbo ha vinto 10 degli ultimi 11 scontri diretti. Ancora una volta, dunque, Nole è costretto a salutare i Giochi in semifinale. Un vero e proprio tabù, iniziato a Pechino 2008 (sconfitto da Nadal) e proseguito a Londra 2012 (ko con Murray), mentre a Rio 2016 si arrese addirittura al primo turno con Del Potro. Nell'Olimpiade in cui essere favoriti non basta, Djokovic non è il primo e probabilmente non sarà neanche l'ultimo ad arrendersi. Prima di lui era crollata la padrona di casa Naomi Osaka ai quarti (un dramma nazionale in Giappone), la ginnasta Simone Biles (battuta dall'ansia e la pressione) e l'astro mondiale del judo Teddy Riner che inseguita il terzo oro consecutivo. Fine della poesia, non certo dello strapotere del tennista serbo, caduto comunque in semifinale e contro il numero 5 al mondo. L'obiettivo ancora vivo resta quello di conquistare comunque il Grand Slam. Dovrà imporsi agli Us Open, e dopo questa 'delusione' avrà tutti gli stimoli al massimo.