"Sono sereno ma mi sembra giusto che si parli più avanti. Non ho ascoltato le dichiarazioni del presidente federale oggi, ero in viaggio. Si parla, tra persone perbene si parla e prima di fare certe dichiarazioni si parla a quattr'occhi. Il mio ruolo? Ne parleremo". E' quanto ha dichiarato il ct della nazionale azzurra di ciclismo, Davide Cassani, rientrato da Tokyo in Italia prima della fine delle gare. "Il mio rientro anticipato per via del protocollo? Han detto così", si è limitato a rispondere Cassani, atterrato all'aeroporto di Fiumicino in serata.
"Ora non parlo, ci sono le Olimpiadi in corso, i ragazzi devono gareggiare, non è il caso di dire nulla per il momento. Parlerò dopo il Consiglio federale", ha aggiunto poi al telefono con l'ANSA Cassani, che invece nelle ore scorse, prima di imbarcarsi sul volo a Tokyo, aveva preannunciato l'intenzione di spiegare i motivi della sua partenza anticipata stasera una volta atterrato in Italia. A Fiumicino il ct non si è sottratto a una considerazione sulla prova che attende gli azzurri in pista. "Per la pista penso che abbiamo buone possibilità. Il quartetto è molto forte e si è preparato molto bene - ha detto -. Il problema è che appuntamenti recenti non ci sono stati e non sappiamo che tempi possano fare gli avversari, come gli australiani, danesi, i canadesi"
"Del futuro di Cassani ho parlato con lui nei giorni scorsi: voleva sapere subito cosa sarà, gli ho spiegato che è in programma un consiglio federale a fine agosto e le valutazioni e le scelte saranno fatti in quella occasione". Cordiano Dagnoni, presidente della federciclismo, al telefono con l'ANSA fa il punto sulle prospettive del ruolo di commissario tecnico azzurro della strada. "Conferme a Cassani - aggiunge - ora non gliele posso dare, comunque lui ha un contratto fino al 30 settembre che 'copre' anche i mondiali. E' stato fatto dalla precedente gestione federale, anche giustamente, per dare continuità tecnica. Ma è anche evidente che un Presidente da poco eletto abbia il diritto di farsi la sua squadra. Bugno? E' più di un amico, è un fratello. Nomi però ora non sono in condizione di farne. Una cosa però la voglio puntualizzare: Cassani è rientrato in Italia perchè le regole ai Giochi in tempo di pandemia dicono che, esaurito il suo compito, e le prove su strada sono finite, un tecnico deve rientrare a casa: fosse stato per noi, lo avremmo anche tenuto qui".