Il presidente serbo Aleksandar
Vucic ha avviato stamane le consultazioni per la formazione di
un nuovo governo, dopo le elezioni parlamentari del 17 dicembre
vinte largamente dal suo partito conservatore Sns. Un successo
tuttavia contestato dalle opposizioni che denunciano brogli e
gravi irregolarità e che chiedono per questo l'annullamento del
voto e nuove elezioni.
Per questo le due maggiori formazioni del fronte di
opposizione - 'La Serbia contro la violenza' e 'Nada' - hanno
fatto sapere di non voler partecipare alle consultazioni. Le
prime due forze a essere state ricevute da Vucic sono state due
piccole formazioni in rappresentanza delle minoranze albanese e
russa: 'La battaglia degli albanesi continua' di Saip Kamberi e
il 'Partito russo' di Slobodan Nikolic.
Il nuovo parlamento si è riunto nei giorni scorsi per la
prima seduta costitutiva, ma non ha potuto eleggere il nuovo
presidente per la forte protesta in aula da parte dei deputati
delle opposizioni. Ieri la premier Ana Brnabic ha ribadito che
Belgrado non intende in alcun modo accettare un'indagine
internazionale sull'esito del voto di dicembre, come chiesto in
una risoluzione adottata nelle scorse settimane dal Parlamento
europeo, e appoggiata dall'opposizione serba. Una tale indagine,
per la premier, vorrebbe dire rinunciare alla sovranità statale
della Serbia e alle sue istituzioni indipendenti. "Non siamo un
protettorato", ha detto Brnabic.
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