Percorso:ANSA > Nuova Europa > Politica > Lavrov, non rifiutiamo negoziati, ci sono complicazioni

Lavrov, non rifiutiamo negoziati, ci sono complicazioni

Zaporizhzhia, attiva linea elettrica di riserva

11 settembre, 17:32
Correlati
(ANSA) - TRIESTE, 11 SET - I negoziati La Russia "non rifiuta" le trattative con l'Ucraina, ma vi sono alcuni "ritardi che complicano il processo" negoziale. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov citato dalla Tass.

In un'intervista alla televisione Rossiya-1, Lavrov ha riferito che Vladimir Putin ha convocato un incontro con la Duma, la camera bassa del Parlamento, e i leader delle diverse fazioni.

"Il presidente ha detto ai partecipanti che noi non rifiutiamo i negoziati", ha sottolineato Lavrov, ma ha accusato gli ucraini di ritardare il processo delle trattative. Kiev, ha detto ancora Putin secondo il resoconto di Lavrov, "dovrebbe capire che più a lungo ritarda il processo, più difficile sarà negoziare con noi".

La centrale nucleare Intanto l'agenzia nucleare statale Energoatom ha annunciato che il sesto ed ultimo reattore della centrale di Zaporizhzhia non produce più elettricità."Oggi, 11 settembre 2022, alle 03:41 (le 2:41 in Italia), l'unità n. 6 della ZNPP (la centrale nucleare, ndr) è stata scollegata dalla rete elettrica - si legge in un comunicato dell'agenzia -. Sono in corso i preparativi per il raffreddamento e il trasferimento allo stato freddo". "È stata ripristinata la linea elettrica di riserva della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia (Znpp), che fornisce all'impianto l'elettricità esterna necessaria per il raffreddamento del reattore e altre funzioni di sicurezza": lo scrive in un tweet l'Agenzia internazionale per l'energia atomica dell'Onu (Aiea).

L'ira del ceceno Kadyrov "Io, Ramzan Kadyrov, dichiaro ufficialmente che tutte queste città (Izyum, Kupiansk e Balakliya) saranno riconquistate. La nostra gente è già lì, i ragazzi sono addestrati per questo lavoro, altri 10.000 combattenti sono pronti a partire. E raggiungeremo Odessa nel prossimo futuro". Lo ha detto il leader ceceno Ramzan Kadyrov, in un messaggio audio su Telegram ripreso da Meduza, dopo la liberazione delle tre città ucraine nell'est dell'Ucraina ieri da parte delle forze di Kiev.

La guerra sul campo "Sono in corso battaglie di posizione, con conseguente avanzata delle truppe e consolidamento dei territori - sottolinea il Comando riferendosi all'andamento della giornata di ieri -. Il nemico preferisce combattere con l'artiglieria, cercando di evitare il contatto diretto. Il nemico subisce perdite e si ritira". Il Comando ha aggiunto che le forze russe hanno lanciato ieri 20 attacchi aerei sulle posizioni ucraine lungo la linea di contatto e sui territori adiacenti. In risposta, le truppe ucraine hanno colpito le aree vicine a Nova Kakhovka e Prydniprovske con la maggiore presenza di uomini e armi, così come i depositi di munizioni vicini alla città di Kherson.

L'aeronautica ucraina ha abbattuto un cacciabombardiere russo Su-34: lo ha reso noto sui social media lo stesso Comando dell'aeronautica, secondo quanto riporta Ukrinform. Nel filmato pubblicato sui social si vedono i rottami bruciati del velivolo sparsi in una striscia di foresta mentre i soldati ucraini ispezionano la scena.

Le forze russe hanno bombardato la riva destra di Kupiansk, nella regione di Kharkiv, che ieri Kiev aveva annunciato di aver riconquistato. Lo ha annunciato un membro del consiglio comunale locale, Vadym Krokhmal, citato da Unian. "Kupiansk è divisa in due metà dal fiume Oskil. Oggi, sulla sponda destra, dove si trova il centro città, la situazione non è facile, ma la zona è già completamente controllata dai nostri militari. Ci sono stati bombardamenti dei sistemi antiaerei", ha detto Krokhmal, spiegando che si sta ancora cercando di chiarire il bilancio dell'attacco.

L'esodo Secondo le autorità russe, nelle ultime 24 ore "migliaia" di persone sono fuggite verso la regione russa di Belgorod dall'oblast di Kharkiv, teatro della controffensiva delle forze di Kiev nell'est dell'Ucraina. "Non è stata la notte più facile, né la mattina più facile. Nelle ultime 24 ore, migliaia di persone hanno attraversato la frontiera", ha detto il governatore della regione di Belgorod, Viaceslav Gladkov, in un messaggio video pubblicato sul suo canale Telegram.

La crisi energetica La Russia non venderà gas o petrolio ai Paesi che impongono un tetto ai prezzi: lo ha ribadito il ministro dell'Energia russo, riporta la Tass. (ANSA).

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati