(ANSA) - ROMA, 21 APR - È ottimista il ministro della
Transizione ecologica Roberto Cingolani riguardo agli sforzi del
governo nel rimpiazzare il gas russo. "Secondo me, a breve
dovremmo interrompere per una questione anche etica la fornitura
di gas dalla Russia", dice intervistato dalla Stampa. "Con
l'energia diamo quasi un miliardo di euro al giorno alla Russia,
e capite bene che stiamo indirettamente finanziando la guerra",
afferma. Il ministro corregge le stime di qualche settimana fa e
crede che l'Italia possa slacciarsi quasi completamente da Mosca
in 18 mesi. "Entro il secondo semestre dell'anno prossimo
potremo cominciare veramente ad avere una quasi totale
indipendenza", dichiara. "Prevediamo di arrivare a circa due
terzi di quello che ci serve già nelle prossime settimane",
aggiunge. La strategia è sostituire i 29 miliardi di metri cubi
di gas russo "con altrettanto gas che però deve essere prodotto
da Paesi che si trovano in continenti diversi", spiega
Cingolani. Ma "rispetto a tutti gli altri Paesi europei -
prosegue - noi abbiamo il vantaggio di avere cinque gasdotti che
ci collegano a nord, a sud e a est. Ovviamente, stiamo
potenziando le rotte da sud e da est". Altro punto del piano,
"aumenteremo la capacità di rigassificazione". Oltre ai tre
impianti presenti in Italia, "ne aggiungeremo un paio che
saranno galleggianti, perché non devono rimanere per sempre",
precisa il ministro. Nel frattempo "continuiamo ad accelerare
sulle rinnovabili e sulle altre fonti". Il professore di fisica
è convinto che, se la guerra non durerà troppo, riusciremo "a
liberarci della dipendenza dall'importazione russa e mantenere
la road map del 55% della decarbonizzazione prevista per il
2030". In ultimo, il Pnrr. Il cronoprogramma non va fermato,
secondo Cingolani. "Credo che non sia questo il momento di
riscrivere" il piano, dice. Ammette però dei "problemi di
continuità, perché il Pnrr noi lo inizieremo ma qualcuno lo
dovrà continuare, quindi speriamo che venga data continuità di
azione". (ANSA).
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